martedì 27 novembre 2012

Autunno


Prendo un po' di tempo per me; scarpe comode, mi copro bene ed esco di casa con un libro sottobraccio.

E' una specie di sport, una vera e propria disciplina sportiva,  che pratico da tempo, mi allontano, direzione strade tranquille verso la campagna e,  mentre cammino spedito leggo.

Sono tutto preso dai miei pensieri ma i sensi sono all'erta, non inciampo, non finisco in buche nè rischio di essere investito,  respiro a pieni polmoni e sono attento e concentrato nella lettura.

Ecco un camioncino mi oltrepassa e sento qualcuno che sporgendosi mi grida un ironico "attento al palo!".
Non capisco, mi volto e lo vedo allontanarsi, ora riconosco il mezzo,  era mio fratello che vedendomi così assorto . . . inutile dire cosa avrà sicuramente pensato.
Pali all'orizzonte non ce ne sono e sicuramente li avrei evitati,  mentre cammino mi pare di essere concentrato solo sulla lettura ma so che non è così o non si spiegherebbe quello che mi accadde un po' di tempo fa.
Camminavo sul ciglio della strada e improvvisamente ho avuto come la sensazione di avere "percepito" qualcosa dal fosso che stavo costeggiando. Richiudo il mio libro e faccio qualche passo indietro, 50 euro quasi mi guardano, un bel premio per la mia passeggiata.

Ora sto camminando in una zona che si avvicina alla ferrovia, i campi perfetti e curati lasciano lo spazio a un piccolissimo boschetto. Tic Tic Tic, impressionante questo strano ticchettio. Suoni un po' più marcati, a volte un po' più soffocati ma è un continuo ticchettio.
Alzo gli occhi dal libro e trovo bellissimo questo squarcio di pianura padana e poetico questo rumore che mi ricorda lo scorrere del tempo,  rumore creato dalle foglie che stanno cadendo una ad una dagli alberi. Tic Tic, siamo in autunno, mi piace



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