Sono sempre stato un lettore “ossessivo compulsivo”,
disordinato, non ho avuto la possibilità
di infatuarmi della lettura seguendo il filo logico della cultura, della
conoscenza ma sempre scoprendo e innamorandomi in modo casuale di cose nuove.
Ho avuto periodi legati ad un autore, altri a un genere letterario altri ancora
ho seguito semplicemente l’indicazione del gusto di altri, la curiosità ha poi
fatto il resto. Una parola sentita alla radio, un riferimento nel discorso di
qualcuno, una nota a margine di un libro hanno improvvisamente spostato le mie
letture in altre direzioni.
Un leggere così caotico mi ha ovviamente portato a perdere tempo, affrontare letture dallo
scarso valore ma alle volte mi ha portato anche a piccole e grandi scoperte.
Non voglio però parlare di letture e del come nascono certi
interessi . . .
“Ahhhhhhhh mamma mia se sei prolisso, partito da lontanissimo!! … qual è il punto allora?!”
. . . Calma, calma, volevo partire dal mio pessimo metodo di
lettura (dato dalla mia ignoranza essenzialmente) per parlare di un libro
scoperto recentemente e forse con caratteristiche che potrebbero farcelo scartare a priori.
Ho sempre avuto una certa allergia per quanto riguarda i
manuali, quei piccoli libretti che “promettono di migliorarti”, per non so
quale legge o per quale capacità dell’autore sarebbero in grado di sollevarti
da una tua ignoranza portandoti all’apice della conoscenza di un dato settore o
attività in pochissimo tempo.
Che sia, dall’arte
del fare il pane, dipingere all’acquarello, aggiustare l’auto o altro, anche se
le promesse di copertina farebbero dubitare un fornaio o un pittore o un
meccanico circa le proprie capacità e la possibilità in poche ore di ritornare
al top della propria professione, proprio non mi era mai riuscito di avvicinarmi
a questi libri se non con uno
scetticismo tale da rendere vana la lettura di qualunque consiglio, magari
anche buono.
Ora, in un mio personale “Trip” per certi temi con la mia
solita guida (la casualità) ho trovato un libro che solo poco tempo fa avrei snobbato
anche solo vedendo il titolo.
Avete presente quei libri che hanno quei titoli che suonano
sgradevoli alla nostra sensibilità come il graffiare di un gessetto sulla
lavagna? I vari “tutto quello che
avreste voluto sapere …” “100 modi per …”
“come fare per … “ e che terminano sempre con “…. Migliore …” “…. Vincere…” “…successo…” etc. etc.?
Veramente insopportabili; sempre presenti nelle edicole
delle stazioni, solitamente in edizioni talmente economiche che non spiegano, ad esempio, perché un libro che dovrebbe garantirti una
vita migliore, più ricca, parta proprio da una edizione tanto scadente e
sciatta.
La faccio finita e vado al dunque; per una serie di
casualità mi sono cercato e comprato un libro di Dale Carnegie “Come trattare
gli altri e farseli amici”.
Diciamoci la verità, dal titolo passare immediatamente al
commento “libercolo per venditori di auto usate arrivisti” il passo sembra
quasi naturale ma, e come spesso accade esiste sempre un ma, in questo caso mi
sentirei di dare un giudizio molto diverso.
Anzitutto cosa mi ha incuriosito nel libro: Beh, devo
partire dalla solita casualità che mi ha portato, dapprima, a conoscere l’esistenza del testo, poi lo
scoprire che è stato scritto negli anni trenta me lo ha reso immediatamente più
simpatico (scritto, o almeno la prima elaborazione, tanto tempo fa non poteva
contenere quelle sciocche paranoie da manager rampanti che va tanto di moda ora),
poi il garbo un po’ ingenuo delle prime pagine e una rapida occhiata alla
storia dell’autore.
Dale Carnegie (Maryville, 24 novembre 1888 – Forest Hills, 1
novembre 1955) è stato uno scrittore e insegnante statunitense. Fu promotore di
parecchi corsi sullo sviluppo personale, vendita, leadership, corporate
training, relazioni interpersonali e abilità di parlare in pubblico. (fonte wikipedia) .
Suona parecchio ridicolo che qualcuno
nato nell’800 facesse corsi di “sviluppo
personale”, “leadership” in un periodo in cui la globalizzazione era
probabilmente fantascienza, nessuno parlava di PNL o di tecniche di marketing (figuriamoci
poi di tutto ciò che ora va sotto il nome di “social”più qualche altra parola inglese d'effetto) ma nonostante questo le sue idee e le sue prime intuizioni
e tecniche elaborate gli hanno permesso di costruire in tutto il mondo un
impero (scuole a lui ispirate si trovano ovunque).
Ma leggendolo cosa si scopre? Quali sono le migliori mosse
per ottenere credibilità e rispetto? Quali le tecniche che frugano nella mente e
sottomettono ai nostri voleri le persone tanto da farcele amiche?
Ecco, qui trovo stia
la la parte interessante del libretto: nulla di incredibile, anzi molto spesso cose che riteniamo
banali, dettate dal buon senso, ovvie, ma (e dai con quei ma..) per non si sa bene
quale motivo non seguiamo. Siamo veramente un po’ strani, giudichiamo banale
quello che ci occorre per poi inventarci tecniche, ricorrere a professionisti per avere soluzioni
che sarebbero semplicissime.
Un po’ come la signora sovrappeso che sa benissimo
che dovrebbe mettersi a dieta e per risolvere i propri problemi, probabilmente
dovrebbe rinunciare solo un po’ più spesso alla sua adorata torta al cioccolato,
si rivolge al dietologo chiedendo aiuto e giudicandolo incapace se gli proponesse
una cosa tanto semplice come rinunciare al dolcetto e idolatrandolo se gli proponesse una qualche stramba
dieta alla moda.
Ebbene quello che fa il libro è proprio questo, dice cose “banali”,
“ovvie” che in qualche modo ci garantirebbero una vita in mezzo a persone
amichevoli e rispettose ma, ditemi voi perché
non le seguiamo.
E’ una stupida riflessione che faccio da sempre, come sarebbe
bello il mondo con un piccolissimo sforzo, gioendo delle piccole cose senza
farci distrarre da obiettivi e manie di
grandezza.
Cosa occorre fare per vivere in un paradiso contornati da
amici? Carnegie elenca una serie di principi, eccone solo alcuni che ho
sottolineato nel libro (yauhhh ecco un proposito che mi ero posto ed ho
cominciato a seguire!) giusto per suscitare qualche riflessione, poi, per il
resto ne possiamo parlare un’altra volta
“la critica è inutile perché pone le persone sulla difensiva e le induce immediatamente a cercare una giustificazione. E’ pericolosa perché ferisce l’orgoglio della gente, la fa sentire impotente e suscita risentimento”
Sembra difficile? Illogico? Volete mettere il clima che si instaura nei rapporti comportandoci così?“Invece di condannare l’operato della gente, cercate piuttosto di capirla. Cercate di immaginare perché la gente fa quello che fa. E’ molto più utile e interessante che criticare, senza contare che genera simpatia, tolleranza e gentilezza. “chi tutto sa, tutto perdona”. Come dice il dottor Johnson:”Dio stesso, signor mio, non giudica nessun uomo prima che sia arrivata la fine dei suoi giorni.” Perché dovremmo essere più precipitosi noi?”
“E’ l’individuo che non si interessa agli altri quello che ha più difficoltà nella vita e che procura più danno al prossimo . E sono questi gli individui che falliscono nei loro intenti!”Quindi? Continuiamo con i nostri piccoli egoismi? O è il caso di dare una svolta?
“Siate prodighi di apprezzamenti onesti e sinceri.”Che non significa essere adulatori, si tratta semplicemente di riconoscere onestamente che anche nelle idee e nei comportamenti altrui possiamo trovare insegnamenti e che dimostrare gratitudine anche per questo sicuramente non ci umilia
“Seguiamo quindi questa legge aurea e facciamo agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi. Come? Quando? Dove? La risposta è semplice: sempre e ovunque”Ricorda niente? . . . niente di nuovo . . .
Un mondo migliore nonostante le “lamentazioni” continue a cui siamo sottoposti è possibile, facciamolo partire da noi.
Cerchiamo di essere gli artefici di un cambiamento.
"Cerchiamo di essere gli artefici di un cambiamento".
RispondiEliminaQuesta frase mi ricorda un video che pubblicasti qualche settimana fa su fb....
http://www.youtube.com/watch?v=Qc8ZbVcdHpg&feature=share
...e dove scrivesti una frase:
"Semplice no?!?!?!? SMETTIAMOLA DI PUNTARE IL DITO mostrandoci indignati ... Facciamo qualcosa (anche piccolo) PER ESSERE DEGNI!"
Se tutti facessimo qualcosa per il prossimo....se tutti guardassimo gli altri con occhi come noi vorremmo essere guardati....se tutti si impegnassero di più per fare qualcosa per il prossimo.....forse sarebbe un mondo perfetto.
Peccato.....che sia solo un sogno......
Questo pezzo forse...è il più bello che hai scritto sin ora :) (avventure di viaggio a parte ovviamente)
Sono convinto che non sia solo un sogno, io credo nel "potere delle piccole cose". Possiamo fare più noi tutti insieme, insignificanti formichine che popolano il mondo che i potenti della terra. Noi possiamo creare un vero cambiamento ma il primo passo è difficile, pare insignificante e inutile ma anche se sembra utopico proprio perchè non abbiamo niente da perdere non vedo perchè non dobbiamo tentarlo :-D . Animo! Quando dici "se tutti facessimo" .. nel tutti ci siamo innanzitutto noi ... e noi dobbiamo fare questo primo passo incuranti del essere o non essere seguiti da altri. COMINCIAMO
EliminaPer quanto mi riguarda...ho cominciato già da un pò....e, anche grazie a te, che cerco di migliorarmi giorno dopo giorno :-)
RispondiEliminaAnch'io ho sempre nutrito una sana diffidenza verso la prospettiva dello sviluppo personale (americanamente inteso). Certo, sempre disposta a concedere il beneficio del dubbio... però mi piace quel che racconti di questo libro, per gli stessi motivi che ti hanno spinto a riconsiderarlo.
RispondiEliminaIo, con le mie letture, sono decisamente mezza ferma.
Questione di congiuntura per niente favorevole.
Mi ritrovo in pieno in ciò che scrivi all'inizio - mi riferisco sia alla vera o presunta prolissità, sia all'attitudine a lasciarmi attirare da mille infinitesimi stimoli: cosa bellissima, ma al contempo dispendiosa.
Fra i propositi di quest'anno c'è appunto l'acquisizione di un metodo di lettura (e innanzitutto di scelta dei testi) più mirato... ciao :)
Se scopri come si fa, visto che sto continuando nel mio pessimo modo, fammelo sapere . . .visto mai che quello che funziona per te funziona anche per me? ;-P
EliminaSarà fatto, aha! :)
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