domenica 15 gennaio 2012

Una fredda giornata


Ore 7.00, domenica mattina, suona la sveglia.
Accidenti a me! Ma chi ne ha voglia di alzarsi così presto e con questo freddo.
Mi rigiro un paio di volte nel letto caldo e :
“No bisogna proprio che mi alzi, non so perché ma è necessario”
Scendo dal letto e già immagino, anche se ancora non ho messo il naso fuori,  il freddo che può esserci.
Mi lavo,  comincio molto lentamente a vestirmi e maledico la passione per la bici.
Ma sarà poi vera passione? Non l’ho ancora capita, in queste fredde giornate d’inverno mi dedicherei molto più volentieri al gioco delle bocce, agli scacchi a . . .  insomma a qualunque cosa che non mi obblighi a stare all’aperto con temperature da pinguini e mi lasci nel meritato riposo della domenica, nel mio letto caldo almeno un altro po’ .
Niente da fare, come sempre accade, ieri,  un po’  per garantire ad alcuni amici il giretto settimanale e un po’ perché mi fa bene e quando rientro sono soddisfatto (c’è qualcosa di masochistico in questo) ho garantito la mia presenza e ora bisogna che vada … mi aspettano.

Sms di Ivan,  mentre faccio colazione, con cui avrei appuntamento davanti a casa mia per arrivare insieme al punto di ritrovo “Robby ho un gran mal di testa, se mi passa vengo in macchina alle 9 direttamente al punto di ritrovo, altrimenti salto. Ciao”

Uff . . . partiamo male, i primi 17 km. me li dovrò fare da solo. Scendo in garage e finisco di vestirmi, avvio il programma sul telefonino che traccerà l’uscita di oggi e si parte.
Cavoli che freddo!! Nebbia anche se non fittissima che attenua la già poca luce delle otto di mattina, sicuramente sotto zero e nessuno in giro.
Devo percorrere solo 4/5 km su strade secondarie dove potrei incontrare auto e vorrei togliermi da questo tratto velocemente per pedalare più tranquillo senza nessun pericolo.
Sono tutto “bardato” e imbacuccato la cuffia, provvidenziale,  mi ripara dal freddo ma non mi permette di sentire bene eventuali auto che sopraggiungano dalle mie spalle e la cosa non mi fa stare tranquillo, poche le parti del corpo scoperte, giusto la faccia, ghiacciata.

Finalmente ecco la strada che si infila tra alcune case dietro la quale c’è l’argine del fiume e finalmente sarò libero di girare su una strada completamente per me e priva di traffico.  Controllo di non avere nessuno dietro comincio la svolta e SBRAAMMM sono a terra.

Stupito,  a terra, con un anca dolorante ringrazio la cuffia che mi ha coperto l’orecchio sinistro, visto che sono scivolato sull’asfalto con la faccia,  ma allo stesso tempo la maledico perché per il suo spessore è stato sufficiente a tenere il casco leggermente alzato e ho tirato una discreta zuccata. Non capisco che è successo sono confuso (probabilmente la testata) penso a un pneumatico a terra,  non capisco, provo a rialzarmi e annaspo, non riesco a rimettermi in piedi ed ecco comprendo che è successo;  sono su una lastra di ghiaccio larga quanto l’imbocco della strada.
Ho voglia di tornare a casa, sono dolorante e incrocio un paio di persone che si stanno chiedendo come mai pedalo quasi in surplace, non mi hanno visto cadere né rialzarmi ma penso abbiano intuito cosa mi è successo. Riparto ripensando alla possibilità di iscrivermi ad una bocciofila. Pedalando il dolore all’anca diminuisce un po’, mi tranquillizzo e mi guardo intorno. E’ bello, freddissimo ma bello, nebbia, gelo e la campagna senza anima viva intorno, sono solo con i miei pensieri in un paesaggio surreale. Mi fermo e con il telefonino scatto qualche foto. Mi sento di nuovo meglio,   anche se scoprirò un bell’ematoma sanguinolento all’anca e un bernoccolo alla fine del giro, ricomincio a pedalare e porto a termine la giornata.

La settimana prossima dovrò andare ad un corso sia sabato che domenica e non avrò la possibilità di pedalare; controllo su endomondo . . . obiettivo mensile attività fisica abbondantemente superato (sono già a 272 km contro i 150 preventivati) , vedrò di usare in settimana un ingresso in piscina. Letture, perfettamente in media, ore di sonno incrementate . . . insomma sto seguendo il mio programma e questo mi regala una soddisfazione in più. E’ presto farsi prendere dall’entusiasmo, per ora, andiamo avanti

3 commenti:

  1. Lieta di leggerti risoluto - e più che in pari col programma.
    Però la caduta mi ha impressionato :(

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    1. Ha impressionato anche me! Mi sono sentito terribilmente spiazzato e imbranato. Per ora il programma procede (a te come va? a parte il leggero ritardo nella lettura?) ho ancora un paio di propositi sotto media ma tenterò di recuperare.

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  2. Uh, direi bene.
    Sembra che stia riuscendo a far andare avanti il carrozzone, nonostante sia un po' tutto nuovo per me. E capisco, ora, quanta programmazione c'è dietro a banalità come vivere la propria casa...!

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