sabato 30 aprile 2011

trasporti


Ieri ulteriore incontro in taxi, il tassista mi chiede se sono Colombiano … va beh la cortesia ma sono proprio così differente con la popolazione locale che non posso credere mi abbia scambiato per un Colombiano, nemmeno che possa pensare io sia “cachaco” (ovvero di Bogotà) o “paisa” (ovvero di Medellin) che hanno tratti meno marcatamente “costeñi” (di Cartagena/Barranquilla/Santa Marta).
Probabilmente è in vena di complimenti, mi dice pure che il mio accento è buono; questo ha veramente dell’incredibile, il mio spagnolo sta migliorando, mi accorgo che certe parole mi escono inavvertitamente con l’idioma locale anche quando parlo con italiani, in italiano (cosa che ho visto è molto comune qui tra gli italiani trasferiti), il vocabolario si sta ampliando ma, visto che non ho mai studiato la grammatica, faccio degli strafalcioni galattici o, come mi dicono, creo delle ridondanze come il mio (ridono sempre quando mi scappa) “mas mejor” che per me dovrebbe essere “molto migliore” mentre significa “più meglio” che non ha veramente senso.
I taxi qui sono abbastanza a buon mercato per le nostre tasche, per spostarmi in centro spendo 5/6.000 pesos corrispondenti a circa 2 euro mentre gli autobus sono decisamente più a buon mercato con un biglietto medio di 1.500/1.600 pesos (circa 70 centesimi di euro). Esistono poi altre forme, per spostarsi e trattando si puo’ risparmiare qualcosa. Ad esempio oggi, inavvertitamente, sono salito su quello che qui si chiama “colectivo”. Che cos’è? E’ un taxi normalissimo ma che si muove e vende il suo servizio in modo, qui, considerato non legale.
Anzitutto “il segnale” per il quale si riconosce un “colectivo”, il taxista richiama l’attenzione dei possibili clienti con un colpetto di clacson e con la mano sul volante agita il dito indice a ritmo.
Che succede se accettate il servizio di un taxi così? Niente di particolare, ma è l’uovo di colombo, vi accomodate, spiegate dove volete andare e lui vi ci porta ad un prezzo di favore normalmente a un terzo o a anche meno di quanto normalmente paghereste. Come è possibile tanto meno? Beh la risposta è che voi salite e lui si avvia versa la vostra destinazione ma è sempre a caccia di altri clienti e quindi potreste non viaggiare soli e se chi sale ha una meta diversa dalla vostra ma più prossima, il taxi compie diversioni e accompagna prima il vostro nuovo compagno di viaggio. Insomma, si viaggia comodi ma non è detto che si sia più veloci, un po’ perché il taxista cercando nuovi clienti lungo il tragitto va decisamente più lento e, naturalmente, dipende da quelli che possono essere gli altri clienti. Sapete quando salite, sapete il vostro punto di arrivo ma il tragitto puo’ diventare anche lungo il doppio.
Viaggiare in autobus è invece divertente, è una buona occasione per mescolarsi ai locali. Anche gli autobus sono a caccia di clienti ed esiste una figura che potrebbe essere assimilata a un “butta dentro”. Sul predellino dell’autobus grida la destinazione e salta a terra quando deve fare salire potenziali clienti o per incentivarli.
Mi è capitato di salire su un bus dove l’autista, a fianco a se, teneva un lungo machete; non riesco a trattenermi e chiedo come mai, risposta: “per la sicurezza”. Oddio la domanda successiva è a questo punto d’obbligo “ma la sicurezza di chi?” perché questa cosa non mi fa stare proprio tranquillo e molto candidamente mi rispondono che in caso di necessità l’autista potrebbe diventare il nostro “supereroe vendicatore”. Che storia!
Non bisogna credere che casi simili, in certe zone della città, siano cosa così rara, la violenza qui è di casa, sono andato due volte alla Boquilla, barrio (quartiere) dove opera la onlus Casa Italia ed entrambe le volte mi hanno raccontato di qualche fatto increscioso. La prima volta un omicidio nel quartiere da parte di un sicario inviato da non si sa chi (ma pare la polizia lo avesse intercettato) la seconda un assalto all’autobus da parte di un uomo armato risoltosi con la cattura dello stesso per la pronta ribellione dei trasportati.
La Colombia è un paese dalle tinte forti, dalle forti contraddizioni qui sei amato e rispettato incondizionatamente, trattato con i guanti bianchi, ma la tua vita per alcuni personaggi vale poco, terribilmente poco e gli atti di violenza sono frequenti , spesso immotivati, se ci si vuole spaventare non è necessario leggere il giornale ma ascoltare la gente. Quasi tutti hanno avuto un qualche contatto, diretto o indiretto, con qualche fatto sgradevole e, spesso, la paura si percepisce.
Ultimo appunto di “colore” per quanto riguarda i colombiani. Immaginate di salire in un autobus affollato, 35/40°C di temperatura, che vi aspettate di sentire (parlo olfattivamente)? Dalle nostre parti autobus, treni, metropolitane hanno il caratteristico odore di “cane bagnato”, sudore, scarsa igiene, qui anche il più scalcinato autobus profuma. Le persone curano la propria igiene personale, sono sempre pulite e profumate tanto che anche se io tento di fare del mio meglio e stare al passo ricorrendo alla doccia tre volte al giorno credo di essere considerato quasi un accattone.
Le donne poi sono uno spettacolo, mai un capello fuori posto, profumate truccate e vestite alla perfezione, credo che se venissero in Europa rimarrebbero inorridite della nostra situazione.

2 commenti:

  1. (DAVIDE)..non fermarti all'appparenza Robby,le nostre ragazze sono “mas mejor”...ovvero sono piu' meglio!!!!:-)

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  2. Non mi fermo all'apparenza, la mia vecchina ha posto uno stop da subito (vedi post successivo http://roberto-f.blogspot.com/2011/05/ciao-cartagena.html )e mantengo il giudizio sospeso ;-P. Vedo che oggi è il tuo "giorno della bici" divertiti. Qui sono ora le 5 del mattino e mi sto preparando, finalmente, alla mia uscita in bici... è talmente tanto che non salgo su una mtb che mi sa mi tireranno il collo (SICURO!)

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