domenica 28 ottobre 2012

una mamma

L’avevo già incontrata altre volte
Anzi LE avevo incontrate altre volte; non sono molto religioso, ho una fede un po’ tiepida ma mi piace partecipare alla messa. Forse è solo una antica abitudine (io la vedo come una buona abitudine da coltivare) ma se lo è la trovo una abitudine utile, forse non capisco bene perché ma qualcosa mi fa sentire meglio e forse la mia fede al lumicino riprende vigore anche al solo assecondare una abitudine, un rito.

Questa sera, per la funzione domenicale,  come qualche altra volta mi era capitata,  vedo entrare in chiesa una ragazza con la figlia;  le ricordo benissimo. La mamma potrebbe essere sulla trentina, forse qualche anno di più, la bambina una decina d’anni, non bella . . . bellissima.
So che  la bambina ha dei problemi gravi,  anche le altre volte aveva dato vita a scene strazianti.
La piccola che si divincola, urla, protesta, mentre la madre la trattiene, la tranquillizza cercando al contempo di pregare. Una lotta tutto il tempo, fisica, tra spintoni e abbracci che anche questa volta si ripete. Tutti comprendono e molto discreti cercano di non fare pesare la situazione, il disturbo o creare imbarazzi. Recuperano le scarpe che lei si toglie e getta diverse volte lontano, grida si dimena, qualcuno le allunga un oggetto, una microscopica  bambolina . . .  lei si calma qualche minuto.
Riprende;  la mamma la tiene stretta a sé sul pavimento dove si era dimenata e rotolata poco prima, prega concentrata nonostante la bimba si agiti , vuole sfuggirle, protesta, chissà che fatica nel quotidiano;  dentro me spero continui ad avere la forza, la determinazione e la dignità che ha ora,  sento per questa mamma una ammirazione immensa, una prova vivente di fede e coraggio, un esempio.
Termina la funzione religiosa, è impossibile uscendo non avvicinarsi a questa giovane mamma che, prima che possa raggiungerla mi stupisce:  chiede accorata a chi ha vicino di pregare per i bambini malati  perché “di questo e solo di questo c’è bisogno”.
Sembra una richiesta di aiuto e allo stesso tempo è un imperativo. FATELO!! E’IMPORTANTE.
Accarezzo la testa della bambina ora tranquilla  e la guardo nei bellissimi occhi mentre intorno le persone mostrano che hanno capito, lo faranno!
Una ragazza l’abbraccia scoppiando a piangere e la mamma ringrazia,  con la dignità di una regina (io la vedo così e per il nobile gesto compiuto) prende per mano la sua bambina  e si allontana
El tiempo de Dios es perfecto  
mi viene in mente questa frase, sono contento di avere superato la pigrizia e di essere uscito con il brutto tempo per ritrovarmi qui, ho ricevuto pure un compito e ho nel cuore quella sfortunata bambina e la sua fantastica mamma.


1 commento:

  1. Non sono tanto religiosa.
    Ho le idee confuse ultimamente. Ma questo non mi impedisce di pregare.
    Non sono una persona che va spesso a messa.... ma prego a casa.
    Penso che anche da qui "Lui" ci ascolti.
    Molta gente quando prega...lo fa per sè stesso.
    Io penso che bisogna pregare per tutta la gente bisognosa.
    Ci lamentiamo spesso dei nostri problemi.....ma c'è sempre chi sta peggio di noi.
    Spero che questa mamma abbia sempre la forza per andare avanti e per crescere la sua piccolina.
    Bravo Rob!
    Sono contenta di leggere un post del genere.
    Un motivo in più per riflettere per tutti.

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