sabato 18 febbraio 2012

La ricchezza della felicità


Ho intenzione di citare in giudizio il magazine "Fortune", perché sono stato  vittima di un inspiegabile omissione. Il giornale ha pubblicato una lista degli uomini più ricchi del pianeta e, in questo elenco,  non compaio.
Sono apparsi in questa classifica  persino il sultano del Brunei, ci sono anche gli eredi di Sam Walton e Takichiro Mori. Ci sono anche persone come la regina Elisabetta d'Inghilterra, Stavros Niarkos e il messicano Carlos Slim e Emilio Azcarraga.
Ma io non vengo menzionato.
Eppure  io sono un uomo ricco, immensamente ricco.

E se non lo si capisce mi spiego meglio: 
Ho  una  vita che ho ricevuto non so perché e una salute che conservo non so come. Ho una famiglia, una moglie che adoro che mi ha dato la sua vita dandomi il meglio della mia, figli meravigliosi dai quali non ho ricevuto altro se non la felicità. Ho fratelli che sono come i miei amici e amici che sono come i miei fratelli. Ho persone che mi amano sinceramente, nonostante i miei difetti e,  onestamente,  mi piacciono nonostante le mie carenze. Ho quattro lettori ai quali ogni giorno dovrei un ringraziamento perché hanno letto “bene” quello che io scrivo male. Ho un appartamento e una bicicletta (mia moglie direbbe che ho solo una bicicletta in un appartamento).  Possiedo una parte di di mondo ogni volta che vado in montagna con i miei amici con le nostre biciclette ad ammirare la grande opera di Dio. Ho un cane che non mi lascia finire di mangiare perchè vuole lo accompagni nella sua passeggiata quotidiana e che mi riceve, ogni giorno,  quando torno a casa come se fossi il padrone  del cielo e della terra. Ho gli occhi che vedono e le orecchie che ascoltano, piedi che camminano e mani che accarezzano; cervello che pensa a cose che ad altri erano già venute in mente, ma che a me non era successo mai.
Possiedo l'eredità comune a tutti gli uomini; felicità da godere e dolore per sentire fratello chi è nella sofferenza.
E  ho fede in Dio che ha amore infinito per me.
Può esserci maggiore ricchezza della mia?
Perché, allora,  il "Fortune" non mi ha messo  nella lista degli uomini più ricchi del pianeta?
E tu come ti consideri? Ricco o povero?

C’E’ GENTE POVERA, MA COSI’ POVERA,  CHE L’UNICA COSA CHE POSSIEDE E’ . . .  IL DENARO
Non l'ho scritta io (non ho né moglie né figli e poi non scrivo così bene ;-P) ma un giornalista messicano certo Armando Fuentes Aguirre, anzi no,  neppure è suo questo testo.
Infatti in questa versione ora è: idea di Armando, adattamento di Johnsy  mio amico di Bogotà  (alcuni riferimenti, ad esempio  alla bicicletta,  sono suoi)  traduzione e rimodulazione all’italiano mia.

Ma in fondo basta ritrovarcisi, in questo scritto,  per farlo proprio, per uscire dal coro, per smetterla con l’invidia, l’ipocrisia e l’egoismo. Basta poco, essere contenti per quello che si ha, che tanto, anche possedere il doppio (di beni materiali)  non incrementerebbe di una virgola la felicità che possiamo raggiungere e probabilmente vivendo anche con la metà non cambierebbe ugualmente.
Non è nemmeno tanto difficile, in fondo possiamo abitare solo una casa per volta, mangiare solo una certa quantità di cibo, vestire solo una certa quantità di abiti (nessuno può sperare di mangiare venti pizze in una sera né indossare più di un abito per volta) che bello il mondo se rendendocene conto cominciassimo a dare più valore alle cose importanti e soprattutto spegnessimo per un po' il coro di lamenti che sempre ci accompagnano e che spesso sono dimostrazione della nostra piccolezza e della nostra invidia. Quella continua polemica che ci avvelena che ci circonda di nemici.
Torniamo alle piccole cose, ai piccoli piaceri. La ricchezza non è sinonimo di felicità o meglio . . . quella economica sicuramente non lo è. Riscopriamo altro,  ricominciamo a curare i rapporti interpersonali il piacere dell'amicizia, la solidarietà; diamo valore a ciò che è importante e abbandoniamo astio e contrapposizioni inutili soprattutto se legate al denaro.



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