giovedì 31 marzo 2011

Miedo


Ecco,  sono di nuovo in ritardo, mi ero proposto di scrivere almeno poche righe quotidianamente,  giusto per dare un senso allo scorrere del tempo della mia avventura (parlo del cambiamento, il viaggio è solo una conseguenza) e mi ritrovo ancora una volta  con dell’arretrato.
Ieri giornata positiva (ultimamente non ne sbaglio una e un po’ la cosa mi lascia sorpreso),  finalmente la mattinata inizia  con il sole ed ho un appuntamento con Anna che mi stupisce. Estrosa com’è pensavo di doverla aspettare davanti a casa, sotto lo sguardo sospettoso dei vigilantes che per motivi di sicurezza stazionano nelle portinerie dei palazzi, per chissà quanto e invece è puntuale come un orologio svizzero.
E’ “matta”,  ma carina, vuole farmi conoscere un po’ la città e mi porta a spasso:  continuamente connessa con il suo blackberry non guarda nemmeno la strada e la sposto a destra e sinistra del marciapiedi giusto in tempo per non farla finire sotto ad una macchina. Più la conosco e più mi sembra impossibile comprenderla, la trovo enigmatica. Sopra le righe, confusionaria, alle volte eccessiva sembra vivere in un suo mondo talmente diverso e senza logiche da fare venire dei dubbi che possa definirsi “normale”.
Ma stupiscono i suoi commenti, alle volte caustici, alle volte lapidari che ti fanno immediatamente ricredere il giudizio formulato, un po’ come  quando parlando di una persona “stupida”, con  termini quasi offensivi finisce  con un “è quasi stupida come me!”.
Boh! Mi sorge il dubbio che sia particolarmente intelligente ma che faccia di tutto per non darlo a vedere nascondendosi dietro quella maschera di persona estrosa, chiacchierona  e un po’ svampita.
Visitiamo il centro, che è stranamente piuttosto vuoto (così mi dice), il problema dell’influenza suina  e la paura diffusa cominciano anche a vedersi, entriamo in un piccolo museo di arte coloniale e visitiamo la locale cattedrale che scopro rimodernata negli anni 50/60. Da quello che mi è dato di capire dopo i terremoti gravissimi di fine 800 e primi 900 vista  l’intensità del sisma si è dovuto procedere praticamente a una ricostruzione ed ora so che sono in una zona sismica. Se non altro problemi di tsunami qui non ce ne sono vista la distanza con il mare!


Esiste anche una bella leggenda sull’argomento; Merida è stretta in una valle tra alte montagne e si narra che un indio e una india, innamorati,  non hanno potuto sposarsi e sono stati allontanati l’uno dall’altra arrivando a morire disperati per questa separazione. Si sono trasformati in montagne e ora  riposano uno di fronte all’altra e il loro profilo (con parecchia fantasia) è intuibile guardando queste montagne. Si dice che un giorno si risveglieranno e si baceranno e visto che le due montagne sono sui  lati opposti della valle la città scomparirà, stritolata, da questo abbraccio. Sono un inguaribile romantico ma, speriamo resistano  un momento prima di baciarsi ancora, almeno fino a lunedì.

L’interno della cattedrale, come molte chiese qui, mi risulta strano, Il gusto nelle raffigurazioni è parecchio diverso dal nostro e la devozione dei fedeli è incredibile.
Spicca al centro della chiesa una frase posta davanti all’altare maggiore.

NO TENGAN MIEDO (Non abbiate paura)

Nonostante la mia ignoranza, bisogna che verifichi,  mi sentirei quasi di giurare che si tratta della frase tratta da un discorso di Papa Giovanni Paolo II ; non so perché ma nel mio cervello spesso frasi di cui conosco il contesto e il significato mi sembrano improvvisamente personali  o in qualche modo profetici.
Quante canzoni,  o poesie,  o testi  paiono scritti da me o per me,  e questa frase arriva, ora,  in un momento in cui sto scoprendo di essere sempre più rilassato, cercando maggiore coraggio di essere un po’ meno condizionato da quelle piccole grandi paure che ci frenano, sento la frase come un personale incoraggiamento
Mi fa piacere averla trovata e letta in questa bella giornata mi sembra proprio di buon auspicio e oggi proprio NON HO PAURA.
Anna, deve dare lezioni di italiano a un bambino,  mi lascia e finisco il mio giro in città,  è piacevole girare solo.
Avere  amici in loco è bellissimo toglie molti guai e difficoltà ma crea anche una situazione sgradevole. Ci si accorge, questo è il mio punto di vista, di dare un po’ di preoccupazione negli altri che si sentono super responsabili e diventano iperprotettivi. Ora però grazie ad Anna penso di avere superato l’esame e mi godo le strade della città. Prima di lasciarci però passiamo davanti ad una agenzia e mi compro un biglietto per l’indomani per il Paramo . . . . ma questa è un’altra storia . . . visto che sono appena tornato sto guardando le foto di questa giornata e proverò di pubblicarne qualcuna.



3 commenti:

  1. NON ABBIATE PAURA...non c'è frase piu'azzeccata di questa in un momento cosi' delicato!!!!forse è una risposta...

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  2. Lo credo anche io .... SENZA FORSE!!
    Grazie per il commento

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  3. Grande frase, me lo diceva sempre anche mio padre.
    Tre parole che riempiono se uno ci pensa bene.

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